Il risveglio dell’Etna non è tardato ad arrivare durante la giornata del 21 maggio 2023, subito dopo una serie di terremoti in area sommitale ne il repentino aumento del tremore vulcanico. Tutto ciò per quello che possiamo definire a tutti gli effetti un “parossismo invisibile”.

Purtroppo, a causa delle cattive condizioni meteo, alcuni paesi pedemontani si sono visti recapitare la cenere del vulcano mixata con le pioggie che hanno attanagliato l’area etnea. Il plume della nube eruttiva, sospinto dai venti in direzione sud-ovest, si è spinto fino alla città di Catania, con conseguente chiusura degli spazi aerei e dell’aeroporto della città etnea.

Il protagonista dell’ennesimo parossismo con fontane di lava è sempre il Cratere di Sudest, che inoltre ha generato due colate laviche, una all’interno della desertica Valle del Bove e, la principale, lungo il versante sud-ovest del vulcano (tra Monte Frumento Supino e i Crateri dell’eruzione del 2002).

Ceneri dell'eruzione dell'Etna del 21.5.2023

La cenere dell’eruzione si è depositata sull’Etna ancora innevato.

Si segnala una copiosa ricaduta di materiale piroclastico nell’area della stazione turistica di Etna Sud; scorie in ricaduta anche di alcuni centimetri hanno costretto alla chiusura la Funivia dell’Etna (già ripristinata il giorno dopo dell’eruzione) e di diversi servizi legati al turismo del vulcano.

Il vulcano, adesso, è in piena fase di riposo/ricarica, tutti noi rimaniamo in attesa del prossimo meraviglioso show dell’Etna, sperando che almeno questa volta le condizioni meteo possano essere favorevoli!

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